Ti svelo i “segreti del mestiere” (che ho imparato in 25 anni di lavoro nelle migliori agenzie di PR), per far pubblicare articoli e servizi sulla tua startup su tutti i media.
Se hai letto almeno qualche riga di un libro di marketing, sai quanto è importante pubblicare notizie che riguardano la tua startup, sui quotidiani, le riviste, le tv, i siti, i blog e le radio di tutto il paese.
Insomma, su tutti i media nazionali.
È indispensabile per farti conoscere e per ottenere AUTOREVOLEZZA e NOTORIETÀ. Due dei tre pilastri fondamentali su cui si basa il successo di qualsiasi startup (perchè? Scoprilo qui).
Ebbene, in questo post e nel prossimo, trovi la mia personale GUIDA definitiva per trasformare la tua startup in un “idolo dei media” e far parlare di te su tutti i giornali, le tv, le radio e naturalmente i siti web d’Italia.
Grazie ai “trucchi del mestiere” che ti svelerò passo-passo in questa guida, gli stessi che io uso ogni giorno nel mio lavoro, anche tu potrai diventare una “fonte affidabile” dei media, ossia una delle poche persone di cui i giornalisti si fideranno, quando gli manderai informazioni su ciò che fai.
Così riuscirai a convincerli a pubblicare GRATIS un sacco di articoli e servizi che parlano (bene) di te e della tua startup. E ottenere pubblicità e notorietà senza spendere un centesimo.
Okay? Bene, cominciamo.
Dunque: per “comunicare” le notizie che ti interessano ai giornalisti e fare in modo che a loro venga voglia di comunicarle, il mezzo migliore è il COMUNICATO STAMPA.
Un comunicato stampa è un testo, scritto in stile giornalistico, che “racconta” una singola notizia ed è indirizzato ai giornalisti.
In pratica è quasi un articolo vero e proprio, solo che anzichè essere pubblicato su un giornale e diretto ai lettori, è scritto su un normale foglio A4 (o in una mail) ed è diretto ai giornalisti, che poi – se lo giudicheranno interessante, utile e ben scritto – lo TRASFORMERANNO in un articolo e lo pubblicheranno sulla testata per cui lavorano.
Non temere! Per scrivere un comunicato stampa perfetto e convincere i giornalisti a pubblicare articoli e servizi sulla tua startup NON devi essere uno scrittore/scrittrice di professione, nè avere esperienze giornalistiche.
Grazi ai segreti che sto per svelarti nelle prossime righe, imparerai come scrivere in poco tempo un comunicato stampa efficace, interessante e originale e pubblicarlo.
ANCHE se a scuola non hai mai avuto più di 6 in Italiano e ancora adesso hai problemi a scrivere persino un biglietto d’auguri!
Un risultato utile, vero? Okay, allora se vuoi diventare un idolo dei media, leggi qui sotto.

INIZIAMO DALLE LEGGI NON SCRITTE…
Per scrivere un perfetto comunicato stampa ed essere sicuro/a che si trasformi in articoli e servizi sulla tua startup e finisca su tutti i giornali e i media italiani, devi prima di tutto rispettare un po’ di sacre regole.
Sono delle “leggi non scritte” che devi conoscere e seguire, se non vuoi che il tuo comunicato venga cestinato da chiunque, ancora prima di essere letto.
In base a queste regole, che come la ricetta della pozione magica di Panoramix, si tramandano da bocca di addetto stampa a orecchio di addetto stampa, un comunicato, per essere almeno preso in esame, deve essere:
NON TROPPO LUNGO, ATTUALE E INTERESSANTE.
La redazione di un quotidiano riceve una media di 4-500 comunicati al giorno (e questo vale per ogni singola redazione e nei giornali ce ne sono molte).
È ovvio che con questa mole di proposte, i giornalisti, non potendo permettersi di dar spazio a tutti, devono operare una selezione “spietata”.
La prima selezione avviene “a colpo d’occhio”. Se il comunicato è troppo lungo, viene scartato.
Qual è la lunghezza giusta di un comunicato stampa? Non esistono misure ufficiali, (altrimenti che “leggi non scritte” sarebbero?) ma secondo la mia esperienza (25 anni e oltre 8.000 comunicati pubblicati), se stai per scrivere un comunicato stampa e vuoi avere qualche chance di pubblicarlo, devi fare del tuo meglio per restare intorno ad una cartella di testo e comunque NON superare mai la cartella e mezza.
La “cartella” è l’unita di misura usata in editoria per misurare la lunghezza dei testi e nel giornalismo equivale a 1.800 battute (contando anche gli spazi). Ossia ad un foglio di 30 righe per 60 caratteri (anche lo spazio conta come carattere).
Quindi il tuo comunicato stampa dovrebbe essere lungo ca. 1.800 battute (una cartella) e in ogni caso NON superare MAI il limite di 2.700 ( 1 cartella e ½: 1.800 + 900 =2.700), sempre spazi compresi, naturalmente.
Un giornale, il giorno dopo, è buono solo per incartare il pesce
Indro Montanelli
Veniamo alla seconda regola non scritta: La famosa massima di Indro Montanelli che vedi qui sopra, dimostra che i giornali (ma questo vale più o meno per tutti i media, anche per il tuo blog) vivono di notizie AGGIORNATE. Se una notizia si riferisce a qualcosa accaduto una settimana prima, NON è giornalismo. È STORIA.
E la storia non viene pubblicata sui quotidiani.
Quindi, quando scrivi il tuo comunicato stampa, se vuoi essere sicuro di far pubblicare articoli e servizi sulla tua startup su tutti i media, accertati che oltre ad essere della lunghezza giusta, contenga anche informazioni aggiornate, mettici la data del giorno in cui lo invierai (al fondo o all’inizio) ed evita espressioni come “Qualche giorno fa”, o “alla fine di maggio…”. 🙂
Legge non scritta #3: INTERESSANTE

Accertati che la tua notizia interessi a molte persone.
Lo so…dentro di te pensi che qualsiasi notizia sulla tua azienda interessi all’umanità intera. Ebbene, temo di doverti dare un dolore: non è così!
Se hai cambiato il server…NO, non è una notizia. Se hai pubblicato il nuovo sito web…chissenefrega? Se la tua startup partecipa a quell’importante fiera di settore…be’, auguri!
Queste non sono notizie “giornalistiche”. Al massimo puoi inserirle a margine di una newsletter (forse…), ma NON valgono un comunicato stampa.
Le notizie che merita scrivere in un comunicato stampa (e meriti farlo in modo che a qualcuno venga voglia di pubblicarlo) sono quelle che potenzialmente possono interessare almeno qualche migliaio di persone.
Oppure una determinata categoria, anche numericamente più esigua, di lettori/spettatori, ma molto profilati (es: gli “esperti di alta finanza” o gli “appassionati di tiro con l’arco”).
In questo secondo caso, però, (notizie dirette a una nicchia specifica), dovrai stare attento/a a indirizzare il tuo comunicato stampa soltanto ai media che insistono su quella categoria di persone (es: ai media finanziari, o alle riviste di tiro con l’arco).
Tutto chiaro fin qui? Okay, allora adesso prenditi qualcosa di fresco da bere e sistemati comodo sulla poltrona, perchè stiamo per entrare nel vivo della questione. Sto per rivelarti…
I METODI CHE IO USO, PER CREARE TITOLI “CHE SPACCANO”.
Se vuoi padroneggiare davvero l’arte di scrivere un comunicato stampa talmente perfetto che faccia venire voglia a ogni giornalista di pubblicare articoli e servizi sulla tua startup, devi imparare a costruire dei titoli eccezionali.
Il titolo è la parte più importante del tuo comunicato.
È la tua unica chance di catturare l’attenzione di chi legge e convincerlo a continuare a leggere per altri 20 secondi. Se il titolo è sbagliato o noioso, o scritto male, nessuno andrà oltre.
Pensa che nei giornali e nei telegiornali il titolo era considerato così importante che fino a qualche tempo fa, nelle redazioni, c’erano giornalisti incaricati SOLTANTO di fare i titoli.
Si chiamavano “titolisti” ed erano persone il cui unico compito era leggere gli articoli scritti da altri e trovare il titolo giusto.
A volte erano bravissimi, e in poche parole riuscivano a condensare il senso di un’intera storia (è famoso il titolo – e il sottotitolo – del New York Times, il giorno successivo allo sbarco sulla Luna, ad esempio),

Altre volte si facevano prendere la mano e il titolo finiva per non aver nulla a che vedere con il contenuto, ma in OGNI CASO quelle poche parole catturavano l’interesse dei lettori, e spesso si traducevano in decine di copie vendute in più…

Ora i titolisti non ci sono quasi più (i titoli in genere li decidono i caporedattori, prima di chiudere le pagine, o gli stessi giornalisti, se scrivono su Web) e a volte il risultato si vede (foto a dx)…
Il titolo, però, resta fondamentale, perchè spesso è l’unica cosa che le persone leggono, per decidere se dedicare qualche minuto al resto dell’articolo.
Allo stesso modo, anche il giornalista che riceverà il tuo comunicato stampa, per prima cosa (dopo aver guardato data, lunghezza, ecc.) leggerà il titolo. Se il titolo è poco giornalistico, o “piatto” (cioè non emozionante, poco curioso), il tuo testo finirà nel cestino (basta un semplice clic…).
Quindi per ottenere articoli e servizi sulla tua startup è fondamentale che tu sappia scrivere dei titoli interessanti, con il “ritmo giusto” e che facciano presagire, senza svelarlo del tutto, il contenuto “notiziabile” (orrendo neologismo che vuol dire “che fa notizia”) del tuo comunicato stampa. In questo modo aumenterai esponenzialmente le tue chance di farlo pubblicare.
Riassumo, così è chiaro: Per poter passare il “vaglio” dei giornalisti, il titolo del tuo comunicato stampa dovrà essere:
- Sintetico
- Interessante
- Pertinente (ma non esaustivo)
- Originale.
Ti ho già parlato dell’originalità? No? Okay, lo faccio subito.
Quando scrivi un titolo potrebbe venirti la tentazione di sfruttare qualche luogo comune, o magari parafrasare un proverbio (es: “Una mail al giorno, toglie il medico di torno“) con l’intenzione di essere spiritoso.
Per favore rinuncia. Toglitelo dalla testa. O sei Karl Krauss redivivo, o 90 su 100, rischi di fare una cazzata. Non è sfiducia, è esperienza. Ci sono passato.
Tutto qui? Si.
Ma non è poco. Non è affatto facile riuscire a creare un titolo sintetico, interessante, pertinente (ma non esaustivo) e anche originale!
Eppure è fondamentale se vuoi che il tuo comunicato stampa induca i giornalisti a pubblicare articoli e servizi sulla tua startup. E allora?
Tranquillo. C’è un trucco del mestiere. Puoi usare il “percorso in 3 (o 4) passaggi” che uso io e vedrai che i tuoi titoli diventeranno irresistibili.
Ora te lo spiego passo-passo. Leggi qui sotto.
1° Scrivi quello che ti viene in mente
Il primo passaggio è facile. Scrivi un titolo così come ti viene. Di “getto”
Se, ad esempio, dovessi dare un titolo ad un comunicato che “raccontasse” la favola di Biancaneve, io scriverei così.
La vicenda incredibile di una bambina abbandonata nel bosco, accolta da 7 nani, avvelenata da una regina cattiva, sepolta in una bara di cristallo e salvata da un principe.
Il titolo è chiaro, ma – come vedi – tutt’altro che sintetico (è anche privo di ritmo) e inoltre spiega troppo. Quindi è necessario raffinare un po’ la frase, così:
2° Togli tutto quello che non serve
Per migliorare la sintesi, di solito io inizio a togliere tutto quello che non serve, ossia:
- Articoli (il, una, un, ecc.)
- Aggettivi (incredibile, cattiva, ecc.)
- Congiunzioni
- parti inutili (che non aggiungono niente al senso del titolo)
Togliendo tutto ciò che non è necessario, il mio titolo diventerebbe così:

La vicenda incredibile di una bambina abbandonata nel bosco, accolta da 7 nani, avvelenata da una regina cattiva, sepolta in una bara di cristallo e salvata da un principe.
Già meglio, no? Molto più sintetico!
Però non basta ancora. Anche se questo titolo finalmente ha un buon ritmo, è ancora troppo lungo e poco “drammatico. Nonostante la “storia” sia molto “giornalistica”, un titolo così è troppo lungo e “spiega” troppo. È necessario un terzo passaggio.
3° Evidenzia gli elementi salienti della “storia”
Qui è necessaria un po’ di sensibilità per il “dramma”.
Di solito io mi pongo nelle vesti di uno “spettatore” ignaro, che legge per la prima volta il mio titolo (in fondo il giornalista che riceverà il comunicato sarà ignaro, no?).
E mi chiedo: «Quali sarebbero gli elementi che – se fossi uno “spettatore ignaro” – mi colpirebbero di più?»
Di sicuro, nella favola di Biancaneve, gli elementi “forti” della storia sono:
- i 7 nani (mica capitano tutti i giorni!).
- la regina così perfida da uccidere una bambina innocente, per invidia
- la miracolosa “resurrezione” grazie al principe bello e buono.
Lo sapevi che...nella versione originale dei fratelli Grimm, in realtà Biancaneve “sputa” il pezzo di mela avvelenata, e risorge, quando i servi del principe rovesciano la sua bara di cristallo? Per nulla romantico!
Comunque, ponendo in evidenza gli elementi salienti della storia, il mio titolo diventerebbe così:
“La bambina dei nani”, uccisa da una regina e resuscitata da un principe.
Questo è un buon titolo! Sintetico, “misterioso” quanto basta e non del tutto esaustivo.
Ora: con una vicenda “intricata” e avvincente come quella di Biancaneve, è abbastanza facile arrivare a un titolo che colpisce.
Tutto un altro paio di maniche è produrre qualcosa di così interessante quando parli della tua startup.
Se vuoi che il titolo “spacchi” e faccia venir voglia ai giornalisti di leggere il resto (e poi di pubblicare articoli e servizi con sulla novità della tua startup), dei sforzarti di trovare l’elemento “drammatico” della notizia.
Con un po’ di esercizio ci riuscirai facilmente, vedrai. Se vuoi imparare più rapidamente a costruire titoli “caldi” (in gergo giornalistico un titolo “caldo” è un titolo emozionante e che fa presagire una storia avvincente), il mio consiglio è di spendere un po’ di tempo ogni giorno a leggere qualche giornale. Leggendo i titoli degli altri, ti verrà “l’orecchio” per i titoli. Un po’ come l’orecchio musicale. Più ti allenerai, più sarà facile.
E quando sarai diventato un mago della sintesi, potrai fare un passo in più…
4° Vuoi strafare? Mischia le carte.
Un titolo come quello sopra, è ottimo anche per un quotidiano (almeno, lo era, fino a qualche anno fa) e per un comunicato stampa va benissimo.
Se hai fretta o non hai voglia di lavorarci troppo, questo è un buon punto d’arrivo. Con un titolo di questo genere ti assicurerai di certo l’attenzione dei giornalisti e vedrai che riuscirai ben presto a far pubblicare molti articoli e servizi sulla tua startup
SE però te la senti di rischiare un po’ di più, e di lavorarci ancora, puoi fare un ulteriore passo in avanti.
Di recente, infatti, (grazie al web e un po’ anche alla moda) i titoli sui media si sono allungati e adesso vengono accettati anche titoli su due righe, con molte parole.
Se vuoi strafare, quindi, puoi “mischiare un po’ le carte in tavola”, allungare un po’ il tuo titolo e portare in primo piano l’elemento più “notiziabile”. Ad esempio così:
Uccisa dall’invidia e resuscitata da un principe: La favola noir della “bambina dei nani”.
Meglio, vero? Un paio di virgolette qui e là, un inversione di frase, un accenno alla favola (noir, però, se no sarebbe banale) e…guarda che differenza rispetto al titolo iniziale!
TITOLO INIZIALE:
La vicenda incredibile di una bambina abbandonata nel bosco, accolta da 7 nani, avvelenata da una regina cattiva, sepolta in una bara di cristallo e salvata da un principe.
RISULTATO FINALE:
Uccisa dall’invidia e resuscitata da un principe: La favola noir della “bambina dei nani”.
Come vedi non è poi così difficile (con qualche “trucco del mestiere”) confezionare dei titoli curiosi, sintetici e “giornalistici” per i tuoi comunicati stampa.
Riassumendo: parti da un titolo descrittivo, poi togli tutto quello che non serve, quindi enfatizza gli elementi “forti” e infine, se proprio vuoi strafare, mischia un po’ le carte – e le frasi – per aggiungere un tocco giornalistico. Facile no?
Okay, scherzo, lo so che non è facile, all’inizio.
Ma la buona notizia è che con un po’ di esercizio, quando avrai “preso il ritmo”, non avrai più bisogno di seguire tutti e quattro i passaggi per arrivare a un buon risultato. Ti verrà quasi automatico “pensare il titolo” già bell’e pronto, ancora prima di metterti a scrivere.
Nella SECONDA PARTE di questa guida, vedremo come scrivere, invece, il testo del tuo comunicato stampa, per essere certo di pubblicare (anzi, far pubblicare) articoli e servizi sulla tua startup su tutti i giornali, i siti web, le radio, le tv del paese.
Alla prossima e mi raccomando…
FAIPARLAREDITE!